L’olivo è una pianta presente in quasi tutte le regioni, venendo coltivata da secoli, non solo per motivi economici, ma anche perché fa parte della cultura e delle tradizioni del nostro Paese. L’olio prodotto, spesso non solo da grandi aziende, ma anche da piccoli e piccolissimi produttori, è caratterizzato dalle diverse cultivar di olivo e dalle tipologie di zone interessate con riconoscimenti DOP.
Cultivar olivo e olio EVO:
L’olio EVO fa parte del patrimonio gastronomico del nostro Paese e le sue eccellenze vengono esportate in tutto il mondo. Le cultivar di olivo presenti in Italia provengono in massima parte dalle coltivazioni messe a dimora dagli antichi romani. I Romani diffusero questa pianta in tutto l’Impero per la produzione dell’olio necessario alle diverse necessità, dalle lampade, alla cosmesi, alla medicina, per la nutrizione.
Come accennato in precedenza l’ulivo è presente un po' in tutto il territorio nazionale, con varietà diverse e con le relative produzioni di olio. Partendo dal Nord del Paese, nel bacino del lago di Garda troviamo la varietà Casaliva con il suo olio EVO DOP. Nel veneto, soprattutto nella provincia di Verona oltre alla Casaliva le cultivar più importanti sono Trepp, Grignan, Favarol, ma anche in Trentino sono diffuse queste coltivazioni. Sul lago d’Iseo troviamo la cultivar Sbresa, la Taggiasca in Liguria, presente anche a tavola. In Friuli la varietà autoctona Bianchera si accompagna con la varietà Tergeste per la produzione DOP. Continuando il percorso nella penisola abbiamo la cultivar Leccino presente in Toscana, terra di origine, ma anche in Umbria, Abruzzo, Marche, Molise, Lazio.
La produzione di quest’olio si caratterizza da un prodotto fruttato di olive mature e profumato, amarognolo e piccante al palato.
In Campania troviamo la Pisciottana, la Caiazzana, la Carpellese; la Minucciola e Rotondella del salernitano.
In Calabria la Caroléa, Ottobratica, La Tonda, Cassanese.
In Basilicata la Maiatica di Ferrandina.
In Sicilia troviamo la Biancolilla, come la Moresca e La Nocellara Etnea. L’Ogliarola messinese con il suo olio DOP, ma anche la Nocellare del Belice per le olive da tavola.
La Sardegna è presente con le cultivar Bosana, Pizz’ e carroga ( becco di cornacchia), la Neradi Gonnos, Nera di Oliena, Tondo di Cagliari. La produzione non è molta, ma la qualità di queste olive è buona.
Le regioni con la maggiore produzione di olio sono La Toscana e la Puglia. L’olio pugliese a certificazione I.g.p., con il suo colore verde ha un sapore fruttato, piccante e amaro la sua acidità è più bassa di quella fissata dalla Comunità Europea per l’olio EVO, con alte quantità di polifenoli.
Olivi in Toscana
La Toscana è conosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze, artistiche, naturali e per quelle gastronomiche. L’olio in questo svolge una parte fondamentale, le colline ai piedi delle montagne nelle provincie di Firenze, Grosseto, Siena, Arezzo, producono la maggior parte di olive toscane. Il clima temperato, con la presenza del mare e il terreno calcareo costituiscono l’habitat ideale per gli ulivi.