L’ Autunno è il periodo migliore per i funghi, anche se crescono in tutte le stagioni dell’anno, il periodo delle castagne è il migliore. Girare tra i boschi tra i colori autunnali è un piacere alla vista e se riusciamo a raccogliere qualche fungo avremo un piacere anche al palato.
La Toscana con le sue estese aree boschive rappresenta un habitat ideale per i funghi. Il fungo ha sempre avuto un aspetto mistico, i misteri che aleggiano da sempre intorno ai miceti sono molteplici; anche se fanno parte di una famiglia a se stante, sono considerati degli ortaggi a tutti gli effetti.
I funghi nella storia:
Negli antichi popoli dell’America Latina i funghi allucinogeni erano chiamati “carne divina” con poteri enormi e le virtù divinatorie che essi davano agli sciamani. Per gli antichi egizi erano “l’erba dell’immortalità” ed erano mandati sulla terra dagli dei, quindi solo i faraoni aveva la possibilità di mangiarli.
Gli antichi greci erano sospettosi verso questo alimento, e raramente venivano raccolti. I funghi nella storia furono protagonisti di omicidi e uccisioni, come quando Agrippina uccise suo marito, l’imperatore Claudio, facendolo banchettare con dei funghi velenosi per assicurare a Nerone, suo figlio, il trono dell’impero. I Romani anche apprezzando questo alimento lo chiamavano “portatore di morte” fungus.
Dai tempi remoti della preistoria il loro uso in farmacologia era esteso per le proprietà antibiotiche di alcune varietà.
I funghi in Toscana:
Dal punto di vista nutrizionale i funghi contengono carboidrati e proteine, i sali minerali come il calcio, ferro, manganese e selenio e le vitamine, del gruppo B. Tornando ai funghi in Toscana, le varietà di funghi che si possono trovare sono dai funghi dormienti che crescono a febbraio e marzo caratterizzati da un cappello colorato dal bianco grigiastro al grigio bruno, presenti soprattutto nella provincia di Pistoia, alle Spugnole del mese di Aprile, lungo la costa sotto i pini marittimi, o sotto i frassini, olmi o anche alberi da frutto. Sono chiamate Spugnole perché il loro cappello sembra una spugna, il gambo e bianco e liscio. Nella zona del Mugello tra aprile e maggio nelle radure troviamo il profumato Prugnolo.
Il Galletto si raccoglie tra giugno e ottobre, dal colore giallo, la sua forma ad imbuto ed il suo profumo fruttato lo rende inconfondibile. I funghetti primaverili dal gambo esile, e dal loro colore ocra come i gambesecche sono difficili da trovare, disposti a cerchio o in fila profumano di nocciole e mandorle. Possiamo trovarli nel Mugello, nel Monte Amiata, nella Garfagnana.
In primavera si comincia a trovare il Prataiolo, con il suo cappello chiaro e con il colore che varia dal bianco, giallastro o bruno, toccandolo le dita rimangono macchiate, il suo profumo ricorda quello dell’anice. E chiaramente non poteva mancare il Porcino, raccolto tra maggio e giugno, con il suo cappello marrone nasce tra i castagni, la sua raccolta si prolunga fino all’autunno.